Tante storie di migranti ci sfilano davanti agli occhi durante i telegiornali. Quest’estate c è stato un fermo immagine. Una famiglia ci ha chiesto aiuto direttamente. Un famiglia in fuga dalla guerra. Non c è stata esitazione. Caritas diocesana , Parrocchie di città con i sacerdoti don Renato Zenezini, don Renato Pavesi, don Riccardo Gobbi e persone , le più diverse, hanno creato un gruppo per questo corridoio umanitario realizzato tramite la Comunita di sant Egidio. Siamo stati Roma ad accogliere ,all aeroporto di Fiumicino, Solyana con il suo bimbo di 3 anni , Temesgen e Thomas . In questi giorni dovrebbe arrivare a Mantova anche la loro mamma. In meno di un mese ognuno ha messo il proprio impegno per trovare e allestire la casa , per insegnare la lingua, per le incombenze quotidiane di cui c è bisogno. Come se le vite degli altri fossero le nostre. Questa accoglienza attraverso il corridoio umanitario, è un gesto piccolo che non cambia gli equilibri delle guerre. Ma che cambia noi perché , in modo ravvicinato, incontriamo i volti e le storie di carne. Un regalo reciproco . È quello che ci fa Gesù nel Natale . Ogni giorno ci viene incontro con la vita di qualcuno.