A tutti i fedeli
Carissimi,
finalmente riusciamo dopo quasi tre mesi a ritrovarci come Chiesa per celebrare il giorno del Signore. Ci permettiamo ora di presentarvi alcune indicazioni e necessità delle nostre comunità cristiane dopo settimane difficili e di prova. Nessuno si sarebbe mai aspettato nel 2020 di dover affrontare una sfida simile. Ricordiamo in modo particolare i fratelli e le sorelle che sono morti a causa di questo virus del quale non ci siamo ancora liberati. Ci addolora pensare a quanti di essi sono morti senza nessuno vicino e senza la liturgia della Chiesa.
1. Ricordiamo le regole dall’accordo tra la Conferenza episcopale italiana ed il governo: entrare in Chiesa distanziati l’uno dall’altro di 1 metro e mezzo – lavarsi le mani con il gel – portare la mascherina – sedersi nei posti segnati che garantiscano la giusta distanza – non spostare le sedie, ma lasciarle come sono state poste – non restare in piedi in nessuna zona della chiesa – venire a ricevere la comunione distanziati di un metro e mezzo l’uno dall’altro – accettare di non entrare in Chiesa se i posti sono già stati tutti occupati (per questo è necessario arrivare prima e non in ritardo) – uscire distanziati e non fare capannelli sul sagrato.
2. La situazione economica delle parrocchie: il non aver celebrato la domenica compresa la Pasqua (Per il Duomo anche Sant’Anselmo) ha portato le comunità a non avere introiti di offerte e di candele per molto tempo mentre sono continuate ad arrivare le bollette del riscaldamento della chiesa e degli ambienti parrocchiali del periodo invernale (che sono le più pesanti), insieme alla luce, al telefono nonché gli stipendi. Sono state intaccare in modo significativo le poche risorse accantonate. Ricordiamoci che la Chiesa non é del prete, ma della comunità e quindi facciamo appello a tutti di essere generosi nella colletta domenicale. Anche le nuove generazioni devono maturare questo gesto d’offerta come segno d’amore per la parrocchia che si frequenta.
3. In questi ultimi anni c’é stata una notevole diminuzione delle Messe con intenzione per le sorelle e i fratelli defunti. Il Catechismo della Chiesa Cattolica lo spiega al n° 1032: “Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla. Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico (Messa), affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio.” Ricordare il proprio congiunto il giorno del suo compleanno o della sua morte è un grande gesto di bontà comunitaria. Ci sono forme diverse di suffragio che potete chiedere ai vostri preti. Si possono celebrare Messe anche per i vivi che sono nella prova o nella malattia.
4. Infine ringraziamo il Dio del Signore Gesù Cristo per l’uso dei mezzi di comunicazione che ci hanno dato spazio lo spazio per la preghiera personale, per la meditazione della Sacra Scrittura e per le varie iniziative parrocchiali e diocesane. Nonostante la prova, la Chiesa è viva e resta Tempio dello Spirito di Dio e luce di Cristo che l’illumina per tutti tutti gli uomini
24/5/2020 (Ascensione del Signore) i sacerdoti della parrocchia di Sant’Anselmo